1 aprile 2018

«For Easter | Per Pasqua» di David Plante


Correggio, «Noli me tangere», 1524.



A small red votive lamp in a dim church
Lights up a thin man nailed to a cross,
Illumination enough to see what men do
To make other men suffer, and for this
There can only be helpless pity,
And if there can be in pity belief
To hold us back from what we do,
The belief must rise from how far we
Rise up from where the wounded
And the dead lie in our broken fields,
And where, in cold rain, an old woman
Searches for her son, if we can rise at all.


Una minuta rossa lampada votiva in una buia chiesa
rischiara un uomo smilzo inchiodato a una croce,
illuminazione bastevole per far vedere cosa facciano
gli uomini per far soffrire altri uomini, e per questo
non può esserci che fragile pietà,
e se nella pietà potrà esserci un credo
per trattenerci da quel che commettiamo,
tal credo deve adergersi come, a distanza, 
ci risolleviamo da dove feriti
e morti son distesi nei nostri campi di battaglia,
e da dove, nella pioggia fredda, una vecchia
cerchi il figlio, se solo potessimo rialzarci.


* * *

I know there is no resurrection
From the dead, but I let the bright idea
Revolve above my head and wonder
How such brightness occurred to anyone,
And think: a miraculous conception
Of what can’t be, and so, my love, you,
Smiling, with arms held out to me,
Conceived in me miraculously.


So che non esiste la resurrezione
dei morti, ma lascio che la splendida idea
mi volteggi sulla testa e mi domando
come un tale splendore sia capitato a chiunque,
e penso: un concepimento miracoloso
di ciò che essere non può, e così, amor mio, tu,
sorridendo, con braccia a me protese,
in me hai miracolosamente concepito.

* * *

The dead man did what the dead can’t do,
He pressed his bony back against the stone
And hefted it so it fell away, and he stood
And saw, far out, the stars, and he raised
His arms, and, knowing he couldn’t fly, he flew
Out to where he was constellated in the dark sky.


Il morto fece quello che i morti non possono fare,
puntò la schiena ossuta contro la pietra
e la spinse facendola cader via, e si levò
e vide, in lontananza, le stelle, e sollevò
le braccia, e, sapendo di non poter volare, scappò
verso dove nel cielo scuro fu ammantato di stelle. 


(March / Marzo 2018) 

(trad. di Nicola d’Ugo)




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