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8 marzo 2012

«Intervista a Franco Rella» di Doriano Fasoli


Franco Rella
Franco Rella insegna Estetica nella Facoltà di Design e Arti dell’Università IUAV di Venezia. È autore di numerosi libri e saggi tradotti in più lingue. Tra le sue principali opere, ricordiamo: Il silenzio e le parole (1981), L’enigma della bellezza (1991), Figure del male (2002), Miti e figure del moderno (2003), Scritture estreme. Proust e Kafka (2005). È anche coautore, con Susanna Mati, di Georges Bataille. Filosofo (Mimesis, 2007).

Doriano Fasoli: «A un certo punto ho preferito rivolgermi al piacere della lettura, che era ancora molto ingenuo, piuttosto che al piacere di giocare con degli oggetti. E sono rimasto per tutta la vita un uomo di libri, un uomo di scrittura»: sono parole di Jean Starobinski. Lei come si definirebbe, professor Rella? Qual è la sua biografia, qual è stato l’itinerario della sua vita?

Franco Rella: Forse quello che dice Starobinski vale per tutti gli scrittori. E con la parola ‘scrittore’ intendo chiunque faccia della scrittura – quella degli altri, la sua – una modalità di relazione con il mondo. Prima sono state le storie raccontate da mia nonna, poi le storie che io stesso mi raccontavo, e poi la lettura ogni giorno della mia vita. E, a un certo punto, la scrittura.

29 settembre 2010

«Nietzsche a Capri» di Luciano Albanese


Friedrich Wilhelm Nietzsche
negli anni Settanta dell'Ottocento
Nietzsche passò tutto l’inverno del 1876-77 a Sorrento, in compagnia di Paul Ree e della sua amica di vecchia data Malwida von Meysenbug, che si era stabilita in questa città fin dal 1862 e presso la quale trovò ospitalità. In questo periodo Nietzsche visitò tutto il territorio circostante, e naturalmente fece anche una escursione a Capri.

Nietzsche aveva allora trentadue anni. Dal 1869 era diventato professore di filologia classica all’Università di Basilea, ed era famoso per la pubblicazione nel 1872 della Nascita della tragedia e per le violente polemiche che l’avevano seguita. Tuttavia a partire dal 1876 le sue condizioni di salute erano peggiorate, al punto che nel 1879 lo spingeranno a lasciare l’insegnamento. Il viaggio a Sorrento e la visita a Capri si situano in un momento critico della vita di Nietzsche, nel quale egli, sostanzialmente, stava prendendo una decisione importante: quella di cessare la sua attività di filologo per diventare un filosofo, ma un filosofo di tipo particolare, in cui la vita, l’azione e il linguaggio del corpo avrebbero costituito il centro e lo stimolo per ogni riflessione.