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16 novembre 2016

«Riflettendoci meglio. Conversazione con Loredana Micati e Luciana Zecca» di Doriano Fasoli


La presente conversazione prende spunto dalla pubblicazione dalla recente traduzione della raccolta di saggi dello psicoanalista britannico Wilfred Bion Riflettendoci meglio (Second Thoughts), edita da Astrolabio Ubaldini e a cura di Loredana Micati e Luciana Zecca. Loredana Micati è psicoanalista e analista di training della Società Psicoanalitica Italiana e autrice, tra l'altro, de La dinamica degli inconsci (Dedalo, 1977) e del romanzo Don Riccardo (Mursia, 2014). Luciana Zecca è medico chirurgo, specialista in psichiatria, membro associato della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytical Association (IPA). 

Doriano Fasoli: Dottoresse Micati e Zecca, quando viene pubblicato per la prima volta Second Thoughts?

Loredana Micati e Luciana Zecca: Nel 1967; Second Thoughts ha come sottotitolo Selected Papers on Psycho-Analysis

Com’è articolato il libro?

Quando, nel 1967, viene pubblicato Second Thoughts, Bion aggiunge, a una raccolta di articoli, scritti e pubblicati negli anni '50, una lunga riflessione chiamata «Commentary».

Erano passati quasi vent'anni e il punto di vista dell'autore era profondamente cambiato. Egli sceglie di non riscrivere gli articoli, ma di aggiungere un lungo «Commentario», che si richiama ai paragrafi degli articoli e li discute.

È la prima volta che appare tradotto in italiano o esisteva già una versione precedente?

Quando Second Thoughts fu pubblicato in Inghilterra nel 1967, in Italia la comunità psicoanalitica stava ancora facendo i conti con la lunga interruzione dovuta al fascismo, che aveva soppresso la Società Psicoanalitica Italiana (SPI), costringendo le personalità più in vista all'espatrio o al silenzio. Dopo la guerra la SPI incominciò subito a riorganizzarsi. C'era desiderio di recuperare il tempo perduto e mettersi al passo con le culture analitiche più interessanti. In quegli anni in Italia si traduceva molto. Sergio Bordi fu studioso infaticabile e generoso nel mettere i suoi studi a disposizione dei colleghi italiani. La prima traduzione di Second Thoughts fu curata proprio da Sergio Bordi, e comparve nel 1970, edita da Armando, con il titolo Analisi degli schizofrenici e metodo psicoanalitico. La traduzione seguì quindi il testo inglese a brevissima distanza e l'urgenza non fu buona consigliera. Uno degli obiettivi della traduzione del '70 sembra sia stato quello di semplificare il compito al lettore scegliendo l'interpretazione del testo più plausibile, date le conoscenze di cui si disponeva. Lo stile di quella traduzione risulta molto diverso dallo stile del testo originale, e tende a sciogliere le ambiguità, a operare scelte, a delimitare e definire. Piuttosto che incontrarsi e scontrarsi con un testo spiazzante e geniale cerca di domarlo per comprenderlo e renderlo più accessibile.

Conseguentemente anche il contenuto cambia e il discorso che si sviluppa scorre parallelo al testo originale, ma se ne discosta molto. Così si è perso ciò che a Bion stava più a cuore: il significato di un modo particolare di entrare in rapporto con l'esperienza, l'emozione, il pensiero.

È andata persa, ad esempio, l'attitudine al dubbio, la capacità di attendere, di tollerare di non sapere, d'incontrare l'ignoto.