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30 maggio 2011

«Cicerone e l'epicureismo» di Luciano Albanese


Dettaglio del busto di Cicerone.
Musei Capitolini, Roma
Marco Tullio Cicerone nasce ad Arpino il 3 gennaio 106 a.C. e muore a Formia il 7 dicembre del 43. Egli è stimato dal mondo moderno soprattutto come oratore, uomo di legge e politico, ma almeno fino al Settecento lo era anche come filosofo. Anzi, gran parte dei proemi di stile aristotelico che ricorrono nei suoi dialoghi sono dedicati a difendersi dall’accusa, che gli veniva rivolta frequentemente, di cimentarsi in una attività completamente inutile, posto che chi sapeva il greco conosceva già la filosofia, mentre chi non lo conosceva non avrebbe mai capito.

I rapporti di Cicerone con la filosofia sono in effetti di vecchia data. Nell’80 Cicerone, già noto come avvocato, accettò la difesa di Sesto Roscio Amerino, accusato di parricidio per un intrigo a sfondo politico che faceva capo a un liberto di Silla. Cicerone vinse la causa, ma subito dopo intraprese un viaggio in Grecia e in Asia, si mormorò per sottrarsi alla vendetta di Silla.