I tre libri della prima edizione di 1Q84 usciti in Giappone tra nel 2009-2010 |
L'esempio di un pessimo modo di far critica. Si tratta della recensione di Franco Cordelli al romanzo 1Q84 di Haruki Murakami, pubblicata nel dicembre scorso su La Lettura del Corriere della Sera e reperibile sul sito web Il club de La Lettura – sul quale l’ho letta – col titolo «L'amore immaginario di Murakami/1».
Errori di concetto fanno pensare che Cordelli abbia letto di fretta il romanzo (nel migliore dei casi), senza poi verificare quel che ha scritto. Per esempio, Aomame, la protagonista femminile del romanzo di Murakami, non è una «vendicatrice solitaria», come deve aver creduto Cordelli, ma la sicaria d’una facoltosa mandante, né la «sua missione è uccidere gli stupratori di bambine»: quella è semmai l'ultima missione della parte del romanzo pubblicata da Einaudi (il terzo e conclusivo libro è inedito in Italia). Aomame è l’esecutrice materiale dell’assassinio di alcuni uomini che compiono sistematiche violenze domestiche nei confronti delle donne, soprattutto delle mogli: nei casi estremi in cui la mandante, anch’essa donna, non abbia trovato vie giudiziarie o d’altro genere per far cessare le violenze, essa commissiona ad Aomame i delitti. Non rivelo al lettore perché la protagonista sia diventata un'assassina seriale: Murakami lo spiega a più riprese.
Errori di concetto fanno pensare che Cordelli abbia letto di fretta il romanzo (nel migliore dei casi), senza poi verificare quel che ha scritto. Per esempio, Aomame, la protagonista femminile del romanzo di Murakami, non è una «vendicatrice solitaria», come deve aver creduto Cordelli, ma la sicaria d’una facoltosa mandante, né la «sua missione è uccidere gli stupratori di bambine»: quella è semmai l'ultima missione della parte del romanzo pubblicata da Einaudi (il terzo e conclusivo libro è inedito in Italia). Aomame è l’esecutrice materiale dell’assassinio di alcuni uomini che compiono sistematiche violenze domestiche nei confronti delle donne, soprattutto delle mogli: nei casi estremi in cui la mandante, anch’essa donna, non abbia trovato vie giudiziarie o d’altro genere per far cessare le violenze, essa commissiona ad Aomame i delitti. Non rivelo al lettore perché la protagonista sia diventata un'assassina seriale: Murakami lo spiega a più riprese.